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FORMAZIONE DEL DISCO EMBRIONARIO DIDERMICO
Le fasce Ruolo dei tessuti nella meccanica umana diSerge Paoletti Edizioni Sully
EMBRIOLOGIA Stiamo per fare un richiamo embriologico considerando l’uovo a partire dalla seconda settimana, che corrisponde alla formazione dei foglietti, fino alla ottava settimana, che corrisponde alla fine della formazione dell’embrione. Le tappe che seguono costituiscono la formazione del feto.
FORMAZIONE DEL DISCO EMBRIONARIO DIDERMICO Nel corso della seconda settimana il blastocita, formato nella prima settimana, s’impianta solidamente nella membrana o trofoblasta. Trofoblasta e bottone embrionario proseguiranno ciascuno il proprio sviluppo. Il trofoblasta si defferenzierà in: - sinciziotrofoblasta - citotrofoblasta. Le cellule del bottone embrionario formeranno due strati: - l’ectoblasta - l’endoblasta, che forma il disco embrionario didermico
Il trofoblasta in seguito si sviluppa considerevolmente , particolarmente al polo embrionario, dove si vedono apparire dei vacuoli intracitoplasmatici, che daranno vita agli spazi lacunari. Durante questo tempo, al polo anti-embrionario, alcune cellule appiattite si slaminano sulla superficie interna del citotrofoblasta e formano la membrana di Heuser che si continua col bordo dell’endoblasta e forma con questo il sacco vitellino primitivo o cavità exocelomica. All’undicesimo-dodicesimo giorno di sviluppo, il blastocita determina una leggera sopraelevazione della faccia interna dell’utero. Simultaneamente le cellule sinciziali penetrano più profondamente nello stroma, secernendo una sostanza vasodilatatrice che dilata i capillari materni, che prendono il nome di capillari sinusoidi (fig 1).
Verso la fine della seconda settimana il disco embrionale è rappresentato da due dischi uniti: - il foglietto ectoblastico che forma il pavimento della cavità amniotica - il foglietto endoblastico che forma il tetto del lecitocele.
È lo stadio gastrula. La terza settimana di sviluppo è caratterizzata dalla formazione della linea primitiva sulla superficie dell’ectoblasta che guarda verso la cavità amniotica (fig 3). L’estremità craniale di questa linea è chiamata nodo di Hansen e si presenta come una depressione leggermente sopraelevata.
Attorno al ventesimo giorno l’embrione è attaccato al trofoblasta solo tramite il peduncolo embrionale, futuro cordone ombelicale.
Dalla quarta all’ottava settimana ciascuno dei tre foglietti formerà un certo numero di tessuti specifici e di organi (fig 6). Durante questo periodo la forma dell’embrione cambia notevolmente arrivando a forme riconoscibili verso la fine del secondo mese.
A-I derivati del mesoblasta Verso il ventesimo giorno le cellule del mesoblasta accanto alla linea mediana proliferano per formare il mesoblasta para-assiale. Lateralmente il mesoblasta resta più spesso e forma la lamina laterale, che in seguito si sfalda in due strati: - la somatopleura intraembrionale, che andrà a ricoprire l’amnios - la splancnopleura intraembrionale, che ricoprirà il sacco vitellino (fig 7). Questi due strati delimiteranno il celoma interno.
Mesoblasta para-assiale Alla fine della terza settimana il mesoblasta para-assiale si divide per formare i somiti; questi si sviluppano in direzione cranio-caudale fino ad un numero di 42-44 paia. All’inizio della quarta settimana i somiti migrano in direzione della corda dorsale e costituiscono lo sclerotoma, formato da tessuto connettivo giovane che possiede un alto potere di differenziarsi, potendosi trasformare in: - fibroblasto, che forma le fibre reticolari, di collagene ed elastiche - condroblasto, che darà la cartilagine - osteoblasto, che darà lo scheletro osseo. La parete del somite, dopo la migrazione dello sclerotoma, costituisce il dermomiotoma, dalla sua faccia interna si staccherà il miotoma che fornirà gli elementi muscolari del segmento metamerico corrispondente. Dopo la formazione del miotoma, le cellule rimanenti si disperdono sotto l’ectoblasto sottostante che le ricoprirà per formare il derma e il tessuto sottocutaneo.
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