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Campi di frizione (datraction fields)



Si applicano al sistema osseo. Dal punto di vista topocinetico ci sono tre tipi di tessuto osseo

-osso membranoso che si sviluppa a partire dal tessuto connettivo stirato

-osso cartilagineo, che si sviluppa a partire dalla cartilgine

-osso che si sviluppa dal tessuto osseo già formato

tutti questi tipi hanno uno sviluppo cinetico caratteristico per il fatto che sono sempre accompagnati da una estensione, sotto tensione, della sostanza intercellulare.

Il processo extracellulare è essenziale per l’inizio del processo di ossificazione. Le cellule mesenchimatose, che scivolano lungo un supporto così rigido, sono compresse contro questo supporto. Il liquido è espulso dalla sostanza che di conseguenza si indurisce. Le zone nelle quali l’aggregazione di cellule scivola con una compressione lungo un supporto duro, sono chiamate campi di frizione. Prendiamo cme esempio un osso frontale. L’abbozzo di dura madre è uno strato di tessuto connettivo sotto tensione che si divide in due lamine con la formazione di un centro di ossificazione sulla lamina esterna. La scissione è causata da una forte trazione del setto orbitale in direzione della parte bassa del viso. L’abbozzo del foglietto esterno produce la tensione. Il foglietto interno adatta la crescita espansiva dell’aracnoide.

Il liquido intercellulare è eliinato e di conseguenza la sostanza si indurisce e si viene a creare un punto di condensazione per lo sviluppo dell’osso.

Una volta indurita, la parte interna del tessuto nella zona di condensazione perde le sue possibilità di crescita. Il tessuto forma un mantello attorno al centro di condensazione e poi si estende tramite prolliferazione cellulare. Con il tempo i centri di ossificazione progrediscono come linee divergenti che si irradiano dal punto di condensazione (campi di frizione).

ANATOMIA DELLE FASCE cap.2

LA FASCIA SUPERFICIALIS

Si colloca tra il pannicolo adiposo del derma e il tessuto cellulare sotto cutaneo. La fascia superficialis vera e propria inizia dalle arcate zigomatiche, si congiunge al mascellare superiore, e termina alle caviglie e ai pugni.

Non si trova:

- sul viso

- nella parte superiore dello sterno -cleido - mastoideo

- sulla nuca

- sullo sterno

- a livello dei glutei

Costituisce il punto di partenza dei vasi linfatici e gioca per questo un ruolo importante nella nutrizione e nella respirazione delle cellule. E' in caso di una sua lesione che si determina la gravità delle ustioni.

 

LE APONEUROSI ESTERNE

A) L'APONEUROSI EPICRANICA

Si tratta di una vasta lamina fibrosa che ricopre come una calotta la convessità del cranio.

Separata dal periostio tramite un tessuto cellulare molle che gli consente un certo scorrimento, è invece legata intimamente alla pelle che la segue nei suoi movimenti.

Nei senso ante-posteriore, l'aponeurosi epicranica riunisce i muscoli occipitali ai muscoli frontali.

Posteriormente s'inserisce sulla protuberanza occipitale esterna e sulla linea curva superiore.

Si prolunga lateralmente tra le aponeurosi temporali e del massetere, e finisce sulla cresta sopra-mastoidea, il condotto uditivo esterno e il tessuto sotto cutaneo della regione del massetere.

 

 

L'APONEUROSI TEMPORALE (FIG. 16).

Spessa e molto resistente, si estende partendo dalla linea curva temporale superiore e dallo spazio compreso tra le due linee curve fino all'arcata zigomatica, in due lamine che si attaccano alle labbra del bordo superiore dell'arcata zigomatica, e da lì si prolunga attraverso l'aponeurosi del massetere.

 

L'APONEUROSI DEL MASSETERE.

S'inserisce:

- posteriormente, sul bordo posteriore del ramo ascendente mascellare superiore.

- anteriormente, circonda il muscolo e poi passa in profondità fino a fissarsi sul bordo anteriore del ramo ascendente.

- in alto, si fissa sull'arcata zigomatica

- in basso, sul bordo inferiore del mascellare dove si prolunga attraverso l'aponeurosi cervicale superficiale

- dietro, lungo il bordo posteriore si unisce all'aponeurosi parotidea e poi sdoppiandosi circonda il canale di Stenon.

Tabella 1

ARTICOLAZIONI DELL’ APONEUROSI EPICRANICA

CONNESSIONI CON LA PELLE

CONNESSIONI CON LA DURA MADRE

APENEUROSI EPICRANICA


APENEUROSITEMPORALE

 

APENEUROSI MASSETERICA

 

APENEUROSI CERVICALE SUPERFICIA

LE APONEUROSI DELLA FACCIA (FIG. 17). La faccia è così composta:

- da una fascia superficiale a sua volta formata da uno strato superficiale sottile e da uno strato profondo più resistente. Questi due strati avvolgono i muscoli della mimica e li collegano alla fascia profonda.

- da una fascia profonda, più spessa, non elastica, separata dalla precedente per mezzo di un tessuto aureolare lasso.

La fascia profonda ricopre le ossa, la cartilagine, i muscoli della masticazione e le strutture viscerali. Come la fascia superficiale, si tratta di una guaina continua che si confonde e deriva dalle fasce temporali, della parotide e del massetere. La fascia profonda sostiene i vasi profondi e i nervi della masticazione.

 

A) L'APONEUROSI CERVICALE SUPERFICIALE. (fig 18)

Quest'aponeurosi forma al collo una guaina completa, e aderisce:

In alto:

- alla linea curva occipitale superiore

- all'apofisi mastoidea

- alla cartilagine del condotto uditivo esterno

- all'aponeurosi del massetere e al bordo inferiore della mascella.

Essa è quindi il prolungamento dell'aponeurosi epicranica.

In basso:

- sul bordo anteriore della forchetta dello sterno

- sulla faccia anteriore del manubrio dello sterno

- sulla faccia superiore della clavicola

- sul bordo posteriore della spina della scapola.

Dalla sua faccia profonda si stacca, lungo il bordo anteriore del trapezio, un'espansione profonda fibrosa che si unisce all'aponeurosi dei muscoli scaleni.

Nella zona anteriore, dove è ricoperta dai muscoli pellicciai, si presenta sottile, mentre altrove è spessa. Si sdoppia per avvolgere i muscoli sterno-cleido-mastoidei e i trapezi.

Passa davanti all'osso iodioal quale si congiunge.

Lateralmente crea un'espansione che forma una guaina nella quale scorre e si riflette il muscolo digastrico. Nella zona sotto ioidea anteriore, superiore e mediana si confonde con l'aponeurosi cervicale media.

Nella zona inferiore, le due aponeurosi si allontanano tra loro per andarsi a inserirsi una sul bordo anteriore e l'altra su quello posteriore della forchetta sternale. Lo spazio dello sterno è così delimitato: chiuso esternamente dall'aderenza dell'aponeurosi media, al bordo anteriore della guaina dello sterno-cleido-mastoideo in avanti e dall'aponeurosi del trapezio dietro. Nella parte sotto-ioidea si sdoppia per formare l'aponeurosi della ghiandola sotto mascellare. Dietro, ricopre la ghiandola parotidea formando con l'aponeurosi del massetere la guaina di questa ghiandola. Lateralmente al bordo anteriore dello sterno-cleido-mastoideo si stacca una fascetta che s'inserisce sull'angolo della mascella superiore; questa sostiene e tiene tesa l'aponeurosi dello sterno-cleido-mastoideo, affinché questo resti ben fermo per proteggere il fascio vascolare e nervoso soggiacente: carotide, giugulare interna, pneumogastrico. Posteriormente, sulla linea mediana presenta una piega fibrosa che si estende dalla protuberanza occipitale esterna alla sesta vertebra cervicale, e talvolta fino alla prima dorsale: è il legamento cervicale posteriore che si fissa con la sua parte medina sulle apofisi spinose. Si tratta di una lamina molto resistente che riceve delle espansioni aponeurotiche da trapezio, splenio, romboide, piccoli dentati posteriori e superiori. Su certe persone, prende forma di una corda della misura di una matita che emerge con una salienza posteriore molto evidente quando si flette avanti la testa. L'aponeurosi cervicale superficiale si sdoppia numerose volte per avvolgere i muscoli della nuca. Superficialmente, l'aponeurosi è percorsa dalle due giugulari anteriori che vi scorrono in uno sdoppiamento prima di perforarla. Sulla sua superficie scorrono allo stesso modo i rami superficiali del plesso cervicale: C2, C3, C4. Da notare che tutti i rami superficiali, così come la giugulare esterna, perforano l'aponeurosi al bordo posteriore dello sterno-cleido-mastoideo.

L'aponeurosi cervicale superficiale si prolunga attraverso le aponeurosi del tronco e degli arti superiori ed inferiori.


L'APONEUROSI DEL TRONCO.

È il proseguimento dell'aponeurosi cervicale superficiale. Superiormente si fissa su:

- lo sterno

- la clavicola

- la spina della scapola.

Da qui si prolunga in due direzioni per formare le aponeurosi del tronco da un lato e quelle dell'arto superiore dall'altro, con numerosi sdoppiamenti che costituiscono i setti intermuscolari ed inguainano i diversi muscoli delle varie regioni, formando, pertanto: la guaina dei muscoli pettorali, del trapezio, del gran dorsale, della massa sacro-lombare; le aponeurosi dei muscoli profondi, cioè il quadrato lombare, gli intercostali esterni, i muscoli itrinseci della colonna vertebrale.

A livello dell'addome avremo: le aponeurosi di piccolo obliquo, grande obliquo e trasverso, così come la guaina dei retti (fig.19).

 

LE APONEUROSI POSTERIORI.

Distinguiamo un'aponeurosi sacro-ilio-costale individuata soprattutto nella parte mediana dove s'inserisce sull'apofisi della spina, e in quella inferiore dove costituisce l'aponeurosi lombare: strato molto resistente che s'immette sull'apofisi spinosa, sul sacro, sulla cresta iliaca e si prolunga in basso attraverso l'aponeurosi del gluteo e dei membri inferiori, e lateralmente tramite l'aponeurosi degli obliqui.

Questa aponeurosi è rinforzata nell'area post-laterale dall'aponeurosi del gran dorsale, che s lega il bacino e all'arto superiore, poiché il suo punto finale superiore è la sua guaina bicipitale; essa causa al passaggio un'espansione che si attacca all'angolo inferiore della scapola. Nella sua zona superiore, l'aponeurosi ilio-costale è rinforzata dall'aponeurosi del trapezio che si fissa su di essa.

L'aponeurosi lombare aderisce sulla linea mediana alle spinose soprattutto da L2 a S2. E' molto resistente e formata da un intersecarsi di fibre verticali, oblique e trasversali che generano un'area di grandi costrizioni. Il suo ispessimento si prolunga per formare i numerosi e forti legamenti del sacro così come i due legamenti sacroischiatici.

 

2) L'APONEUROSI ANTERIORE.

Formata nella parte superiore da aponeurosi dei succlavi, del piccolo e grand pettorale. Nella parte mediana, sprovvista di muscoli, essa aderisce allo sterno.

Queste aponeurosi si prolungano lateralmente tramite le aponeurosi del deltoide, del cavo delle ascelle, e tramite l'aponeurosi del gran dorsale, la cui articolazione continua nelle aponeurosi posteriori, poi con quelle dell'arto. Nell'area inferiore mediana e laterale, la continuazione avverrà attraverso le aponeurosi degli obliqui e del trasverso e la guaina dei retti. Tutte le aponeurosi si articolano sulla linea mediana per costituire la linea alba che è un punto incrocio delle diverse fibre dei due emicorpi, ma questo contatto si forma in modo piuttosto lasso. La zona sotto-ombelicale è sempre meno lassa di quella soprastante, e questo spiega perché le ernie della linea alba si verificano soprattutto sopra. Questa deiscenza è utile in particolare nella gravidanza. Dal momento in cui l'utero gravido si alza verso la cavità addominale, la linea bianca si dilata per permettere una dilatazione dell'addome, evitando così che si verifichino tensioni troppo forti e compressioni degli organi addominali. Si assiste allo stesso fenomeno nelle persone che ingrassano; l'accumulo di grasso a livello dell'epiploon induce a una dilatazione delle fibre della linea alba. La linea alba presenta un punto d'inserzione superiore sull'appendice xifoide, in basso sulla sinfisi del pube dove si prolunga attraverso il legamento sospensorio della verga o della clitoride. Si noti come la zona anteriore e laterale dell'addome sia l'unica zona del corpo dove la struttura rigida è del tutto assente. Per questo, le aponeurosi addominali sdoppiandosi diventano sempre più profonde per giungere con l'aponeurosi del trasverso alla parete interna addominale e direttamente in contatto con la fascia trasversale e il peritoneo. Da notare ancora a livello dell'addome la presenza dell'anello inguinale interno e esterno che costituisce un punto fragile in cui possono convergere le anse intestinali e verificarsi possibili ernie. Nella donna, il canale è percorso dal legamento rotondo, nell'uomo dal cordone spermatico. E' attraverso quest'ultimo che il testicolo scende nello scroto provocando con il suo passaggio un'invaginazione:

- del peritoneo che costituirà la tunica vaginale

- della fascia trasversale che costituirà la tunica fibrosa

- delle fasce del piccolo obliquo e del trasversale, che costituiranno la tunica muscolare o cremastere.

Il gran dorsale e il trapezio sono i tensori dell'aponeurosi posteriore, il gran pettorale dell'anteriore.

La guaina dei retti è interrotta nella sua parte posteriore a circa tre dita sotto l'ombelico, formando una linea semi circolare resistente, l'arcata di Douglas, facilmente palpabile in numerosi soggetti e da non confondersi con la radice del mesentere situata molto più in profondità.

 

Le aponeurosi degli addominali convergono nella parte inferiore dell'addome su una linea che va da una spina ante-superiore all'altra, e su tutta la larghezza della sinfisi del pube. L'intersecarsi di queste diverse fibre costituisce in parte l'arcata crurale che riceve da dietro le fibre dell'aponeurosi femorale, essa è dunque un punto di scambio e di continuità tra addome e arto inferiore. L'arcata crurale riceve anche delle espansioni dalla fascia iliaca e da quella trasversale, formando così un punto di articolazione tra la parete addominale e la superficie interna dell’addome.

I punti più rinforzati delle aponeurosi addominali sopra al livello del pube formano i legamenti di Gimbernat, Colle e Hesselbach (fig. 21).

FASCIA ILIACA.

Annessa all'aponeurosi superficiale, la fascia iliaca merita uno studio a parte.

- data la sua collocazione, infatti circonda lo psoas, che rappresenta con il lungo del collo uno dei due muscoli che si inseriscono nella zona anteriore delle vertebre e ha un tragitto intra-cavitario.

- lo psoas e la sua fascia sono collegati con il rene e l'uretere, il colon ascendente e discendente.

 

Inoltre, la fascia iliaca contiene in un suo sdoppiamento il plesso lombare.

La fascia iliaca, sdoppiamento dell’aponeurosi addominale, occupa trasversalmente tutta la larghezza della fossa iliaca interna e si estende dall'inserzione superiore dello psoas fino all'inserzione trocanterica di tale muscolo, dove si prolunga tramite l'aponeurosi femorale. Sottile nella sua zona superiore, s'ispessisce gradatamente scendendo nel bacino, che contiene il tendine del piccolo psoas quando questo esiste.

 

La fascia iliaca s'inserisce:

1. All'interno

- sulle vertebre lombari formando a quel livello una sorta di ponte per il passaggio delle arterie e delle vene lombari

- alla base del sacro

- sullo stretto superiore del bacino. A questo livello forma sull'arteria e sulla vena iliaca esterna un foglietto che mantiene questi vasi sul bordo interno dello psoas.

 

 

2. All'esterno

Andando dall'alto verso il basso, si inserisce

- sull'aponeurosi del quadrato dei lombi, lungo il bordo esterno dello psoas

- sul legamento ilio-lombare

- sul labbro interno della cresta iliaca.

 

3. In alto

Presenta un ispessimento sotto forma di arco, l'arco dello psoas, sul quale si inserisce la parte corrispondente del diaframma (continuità fasciale).

 

4. In basso

A livello dell'arcata crurale la fascia iliaca aderisce intimamente nlla sua metà esterna (legame e continuità con le aponeurosi addominali), sul lato interno, forma la bandelletta iliopectinea e poi continua fino all'inserzione trocanterica in cui si prolunga attraverso l'aponeurosi femorale.

Risulta quindi che la fascia iliaca costituisca con la colonna lombare e la fossa iliaca interna una loggia osteofibrosa, perfettamente chiusa nella sua porzione addominale e che si apre dal lato della coscia al di sopra della metà esterna dell'arcata crurale.

La fascia iliaca è essenzialmente costituita da fasce aponeurotiche posizionate in senso trasversale, cui si aggiungono alcuni fasci verticali. Uno strato cellulare la separa dal peritoneo.

Essa avvolge lo psoas senza aderirvi. Uno strato di tessuto celluloso-sieroso fa da separatore, i nervi del plesso lombare sono intimamente legati a quest'aponeurosi.



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