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A) ascolto braccio-avanti-braccio (fig 91)
porre una mano sulla faccia antero-esterna del braccio al di sotto della V deltoidea, l’altra mano al di sotto della piega del gomito, sui muscoli epicondiloidei. La mano cefalica registrerà un movimento a dominanza di rotazione esterna, la mano caudale registrerà un movimento a dominanza di rotazione interna
b) Il terapeuta si posizione lateralmente al paziente guardando caudalmente, la mano sarà posta nella parte inferiore dell’omero, a livello dell’articolazione del gomito. La predominanza di movimento si manifesterà in favore della rotazione interna; l’ascolto potrà farsi bilateralmente. Ciò è dovuto forse alla potenza dei muscoli pettorali e alle loro fasce che sollecitano l’arto superiore in rotazione interna? Possiamo del resto segnalare l’attitudine naturale del segmento superiore a posizionarsi in rotazione interna. Sembra che l’arto superiore, nella sua motilità, funzioni in senso inverso a quello inferiore; forse per un fine di equilibrio generale al fine di creare un bilanciamento funzionale?
5) Ascolto dell’addome Non descriveremo sistematicamente l’ascolto a livello dell’addome, che è già stato fatto in altre opere, ma insisteremo sulle difficoltà che si presentano a questo livello. Le difficoltà sono legate al numero di strutture che si interpongono sotto le nostre mani: peritoneo, fasce, legamenti, mesi, organi. Difficoltà collegata anche alla profondità del campo di esplorazione e dal fatto che ci sono più strati tra una fascia superficiale e una renale. Il principio generale per quanto riguarda l’addome è di porre le mani a piatto attorno all’ombelico e registrare eventuali tensioni. Per rendere più fine la diagnosi bisognerà spostare le mani verso la tensione sentita, per determinarne più esattamente il punto di origine. Nella normalità la motilità dell’addome è quella generale dei tessuti e ciò vuol dire che la mano fluttua al di sopra della cavità addominale con una libertà in tutti i piani dello spazio.
6) Ascolto del torace Ci indirizzeremo in una regione dove la motilità dei tessuti è molto marcata. La difficoltà consisterà nel realizzare un test discriminante tra la profondità e la superficie, dove si collocano due importanti fasce: il pericardio e le pleure, oltre che, nella parte inferiore del torace, il diaframma. Il soggetto sarà posto in decubito supino e il terapeuta si posiziona dietro la sua testa.
a)
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